Titolo dell´opera:Ciao, tu
Autori:Betrice Masini e Roberto Piumini
Regia:Gabbriele Calindri e Elisabetta Ratti
Con:Andrea Gosetti e Delia Rimoldi
Produzione:Cooperativa Il Sorriso
Compagnia:Intrecci teatrali
Trama:Spinti dalla curiosità di capire come gli adolescenti comunicano le loro emozioni, vivono i
loro rapporti con gli amici, con la famiglia, e con la realtà che li circonda, abbiamo scelto
questo testo. Ciao, tu è uno spaccato del mondo dei ragazzi, parla di loro, utilizzando un
linguaggio nel quale si possono facilmente riconoscere.
Crediamo sia importante che il
nostro pubblico si senta parte di ciò che noi rappresentiamo, e per farlo deve potersi
riconoscere nella storia che stiamo raccontando, per questo abbiamo messo in scena Ciao,
tu.
Perché non volevamo che fossero gli adulti a fare una lucida analisi sul mondo
adolescenziale, dovevano essere i ragazzi, in prima persona, a raccontarsi.
Quello che più
ci ha affascinato e stupito di questo testo è il mezzo usato dai protagonisti per comunicare
tra loro: una lettera.
Poco usuale, certo, in una realtà che corre sempre più veloce tra sms
e posta elettronica, e che ci fa consumare tutto subito, ma i protagonisti di questa storia
scelgono di studiarsi, di conoscersi, di giocare, di scoprirsi e svelare piano piano chi è
l’altro, con l’entusiasmo e il desiderio di chi pensa che “niente è tutto bianco e tutto nero”.
Amore, amicizia, aspettative, disillusioni, sogni sapientemente celati nel copione, fanno il
resto.
La scelta di questo testo è stata spinta dalla curiosità di capire come gli adolescenti
comunicano le loro emozioni, in che modo vivono i loro rapporti con gli amici , con la
famiglia e con la realtà che li circonda.
“Ciao, tu” è un testo molto vicino al modo dei ragazzi e che li coinvolge proprio perché
utilizza un linguaggio nel quale si possono facilmente riconoscere. Quello che più ci ha
affascinato e stupito di questo testo è stato il mezzo utilizzato dai protagonisti per
comunicare tra loro: una lettera. Poco usuale, certo, in una realtà che corre sempre più
veloce e che ci fa consumare tutto subito, ma i nostri due protagonisti hanno scelto di
studiarsi, di conoscersi, di giocare a scoprire piano piano chi è l’altro con l’entusiasmo e il
desiderio di chi pensa che “niente è tutto bianco e tutto nero”.
Crediamo sia importante che il nostro pubblico si senta parte di ciò che noi rappresentiamo
e per farlo deve potersi riconoscere nella storia che stiamo raccontando, per questo
abbiamo scelto “ciao, tu”, perché non volevamo che fossero gli adulti a fare una lucida
analisi sul mondo adolescenziale, dovevano essere i ragazzi, i nostri protagonisti a
raccontarsi