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14 Novembre 2017

Sogni all’aria aperta 2017 – “Oltre l’immagine”

Nel silenzio di una sala vuota, dopo un lungo periodo di programmazione, è bello stare seduti e vivere quello che il teatro può regalarti. Per molti di voi potrebbe essere follia, ma forse dovreste provare ad entrare in platea e vi accorgereste che non lo è.
Come dice Pirandello nell’Enrico IV “ Sono forse pazzo io che amo guardare la luna nel pozzo”.

Si chiama sogno, o meglio Sogni All’Aria Aperta e voi non potete immaginare, quanto siano concreti e tangibili. Forse qualcuno se ne è accorto, forse qualcuno no perché si trovava a lavoro, ma Bisuschio è stata “invasa” da circa 10.000 persone tra bambini, ragazzi e adulti. Fiumane di sogni in carne ed ossa capaci di vivere, emozionarsi, giocare pensare e parlare.

Un vociare piacevole che nella sala vuota mentre scrivo sento riecheggiare e so che continueranno a vivere in eterno. Perché è vero che Sogni all’aria aperta non è un prodotto tangibile. ma è la materia di cui siamo fatti, ed ecco tornare frasi che il teatro ci regala e sono la grande verità.

“Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i nostri sogni” dice Shakespeare, e guardando indietro in questi anni continuano a riaffiorare ricordi, rivedo conquiste, sbagli, vittorie e ne scopro una crescita. Guardo un progetto nato in sordina ed oggi , a distanza di nove anni ( eh sì, siamo arrivati già alla nona edizione) lo vedo diventare un progetto di importanza territoriale di alto spessore.

Tanto che gli sforzi, le fatiche, anche economiche, sostenute del comune di Bisuschio e della nostra Cooperativa vengono riconosciute e sostenute da altri enti come la Comunità Montana del Piambello e dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto. Un avvicinamento importante nel sostenere un progetto che non ha sicuramente pari in Valceresio, ma mi sento di dire anche in Provincia. Molti potrebbero domandarsi se è giusto o no proseguire in questo cammino, se il comune dovrebbe continuare ad investire su un progetto come questo. A parte la ricaduta d’immagine ed economica sul territorio, che come detto prima ha fatto arrivare nuovi fondi che hanno implementato il progetto e che fa lavorare realtà del paese, sostengo che una riflessione vada fatta su cosa suscita, cosa sviluppa un progetto di tale importanza.

Tante sono le parole che mi vengono alla mente, tante le frasi dei bambini che mi riaffiorano; cerco di fare ordine e di raccontarvelo. Il Festival “Sogni all’aria aperta” è TRADIZIONE, parola difficile da conquistare ma che oggi segna il valore primario del progetto. Basti pensare che da due anni a questa parte i giorni che intercorrono dall’apertura delle iscrizioni al giorno di chiusura per raggiungimento del numero delle utenze massime lo si conta su una mano, meno di cinque giorni. Il desiderio, l’attesa del progetto ci stimola e ci fa capire che stiamo lavorando nella giusta via e
BISUSCHIO è così diventato il POLO CULTURALE delle nuove generazioni, di una Valle, la Valceresio, che oggi può vantare di avere un servizio culturale per la crescita libera e consapevole di una società. il Festival ha una IDENTITÀ TERRITORIALE, basta girare nelle scuole e parlare ai bambini e si può piacevolmente scoprire quanti di loro riconoscano in BISUSCHIO e nel TEATRO SAN GIORGIO (la parrocchia ci sostiene sempre con grande entusiasmo nella nostra mission) i luoghi dove si fa TEATRO, quello importante fatto con cura attenzione e professionalità.
EDUCAZIONE, è una parola importante, che il festival si vede riconosciuta ormai da anni. Non scelgo di venire a teatro, al festival per perdere una mattinata dietro i banchi, ma ci vado per imparare in un modo diverso, nuovo, al passo con i tempi. al festival cresco anche se non sono dietro il banco di scuola. e lo fanno sia da spettatori che con il tempo da “attori” attraverso il progetto ALTERNANZA SCUOLA LAVORO, che sviluppiamo oramai da anni con le scuole di istruzione superiore ISIS Valceresio, supportati dalla professoressa Paris Cristina. Si è creato un progetto di alternanza che valorizza, stimola, fa crescere i ragazzi nella propria individualità all’interno di un gruppo di lavoro. Un progetto che ha saputo legare i giovani alla cultura, al territorio ad una passione, che di rimando li aiuta a crescere e li fa sentire parte di una FAMIGLIA. Eh si, perché il Festival lavora sui rapporti umani, è una scoperta, un legame tra persone che si confrontano in carne ed ossa su temi importanti.
Ed ecco il tema di quest’anno, un tema importante e da affrontare, “Oltre l’Immagine”.Un percorso che chiedeva agli spettatori di affrontare un viaggio oltre, ma oltre che cosa?
Oltre la notizia, oltre la prima immagine, oltre la prima idea, oltre il primo pensiero, oltre una chiusura mentale per scoprire che andando oltre, affrontando la nostra paura, c’è una verità più importante. Quest’anno lo abbiamo fatto grazie al lavoro di molti artisti, molti veterani del Festival ma anche nuovi ingressi, come la collaborazione nata con un grande professionista, un artista di Bisuschio, MICHELE FERRARI che con la sua arte, la pittura, ha saputo leggere ed interpretare il nostro Festival e ne ha dato un valore aggiunto che ha portato ancora più spessore. Ma cosa ha prodotto il Festival?
Beh, è giunto il momento di andare oltre il primo numero di 10000 utenti e dirvi cosa hanno fatto al festival:
20 giorni di programmazione;
17 repliche di spettacolo a teatro pieno
6 installazioni itineranti nel paese (ringraziamo il Caffè 56, il mobilificio Zilio, la Parrocchia di Bisuschio, la Pro Loco di Bisuschio)
20 artisti coinvolti tutti legati da un intreccio, dalla voglia di educare con la cultura, con i sogni che sono si SOGNI ALL’ARIA APERTA, ma che non si disperderanno col vento, anzi si concretizzeranno sempre di più.
e per chiudere lascio le ultime parole di Steve Jobs:
“…A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo. Li potete glorificare o diffamare. L’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero…
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